10 apr 2013

Fiere Italiane - cultura o ignoranza del fumetto?

La prima volta che ho messo piede ad una fiera del fumetto provai una sensazione mista tra stupore e appartenenza: mi sentivo a casa!
Tutti coloro che vengono definiti grossolanamente "nerd" o "otaku" o "sramboidi" e simili hanno provato la stessa sensazione. 
Un luogo dove trovare fumetti, manga e merchandising vario riguardante il mondo che tanto si adora, pieno di persone che condividono la stessa passione. E in più ci sono i cosplay! Che si vorrebbe di più??
Ma le fiere non sono solo questo; infatti (specialmente rigurado quelle più grandi) si ha occasione di trovare stupende mostre e soprattutto si ha occasione di incontrare grandi nomi nel mondo del fumetto.
Tuttavia l'80% dei frequentatori di fiere hanno un unico interesse: cosplay e shopping. Badate che io non voglio assolutamente criticare i cosplayer, ma vorrei far notare un piccolo difetto di molti (non tutti) cosplayer italiani.
I cosplay, per chi non lo sapesse, sono la rappresentazione il più fedele possibile del proprio personaggio immaginario preferito. Ma il culto del cosplay non è una semplice "carnevalata" ma una sorta di espressione all'ennesima potenza della propria passione per il fumetto e per la particolare affinità col personaggio rappresentato. Purtroppo invece il metro di giudizo per fare un cosplay  è "perché ci somiglio" o "perché fa figo" quando invece si conosce a malapena il personaggio rappresentato.
Riguardo le conferenze e gli incontri con gli autori ho un esempio lampante nell'appena passato Romics Primavera 2013 dove tra gli stand ci si poteva muovere a stento e si vedevano flash ovunque per fotografare cosplay, mentre la sala delle conferenze dove si teneva l'incontro con David Lloyd era semivuolta (Inutile dire che in moti mi chiesero chi egli sia).
Ma allora quale cultura del fumetto è se del fumetto non c'è cultura?
Allora è vero che a noi interessa solo farsi fare le foto in cosplay piuttosto che approfondire la stupenda arte che ne fa da padrone?
Attenzione, io non volgio puntare il dito addosso a nessuno, vorrei solo spronare a riflettere e magari a incuriosire i "profani" (o quasi) su cosa intendo per cultura del fumetto.  
  Anche perché rispetto a chi è ignorante in materia è forse peggio chi in materia è molto esperto ma tende a escludere chi non ne sa nulla, o peggio ancora si limita a criticare chi ne sa molto poco.
Da che mondo e mondo la cultura, di qualunque tipo sia, è fatta per essere diffusa, mentre in Italia (riguardo qualsiasi campo) si tende a ghettizzare tale cultura impedendo agli altri di gioirne a pieno.
A volte mi ritrovo a sentir parlare dei nerd che criticano i "meno nerd" di non essere abbastanza nerd. Tenendo presente che il nerd è già un escluso di suo (ma questa è un'altra storia) è un ragionamento folle!!

Forse è per questo che ho aperto questo blog, per esporre quel minimo di cultura che ho riguardo le mie passioni e magari confrontandomi con chi ne sa più di me e a farmi conoscere qualcosa di nuovo, anzi ci spero davvero!!!

 

4 commenti:

  1. Purtroppo ormai essere nerd è una moda campata in aria... E purtroppo è pure pieno di poser (io definisco solo poser coloro che fanno cosplay senza conoscere il pg che rappresentano) che pur di essere visti farebbero di tutto.

    Comunque, bellissimo intervento. Mi rende contento sapere che esiste gente che ci tiene a questi eventi, considerando anche che stanno sempre peggiorando ogni anno che passa...

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    1. Come ho detto la mia più che una critica è un tentativo di spronare la gente.
      Grazie mille per il sostegno!

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  2. Purtroppo qui in Italia non ci sono, se non pochissimi, veri Nerd o Otaku. Ed attenzione, io affermo che esistono (io lo sono, lo sono alcune persone che conosco, chi più e chi meno, ma non è una gara!) al contrario di chi lo nega perché non è giapponese o perché nel tempo libero non si mette a risolvere codici binari per ammazzare la noia. Però è anche vero che una grandissima parte è solo appassionata o curiosa o simpatizzante per questo mondo e usa termini facili per identificarsi, magari senza una cultura in merito e con alle spalle una superficiale lettura di pochi titoli. E poi ci sono gli amanti DOC, quelli che un certo bagaglio culturale ce l'hanno, che sono anche nel modo più estremo definibili otaku/nerd, ma fermiamoci su cosa sia questo essere -obbiettivamente- otaku/nerd.
    Certi show, certi gruppi, ignorantemente credono che il nerd/otaku abbia ltto tutti fumetti che ci sono al mondo, giocato a tutti i videogiochi, che conosca a memoria il catalogo del Blockbuster, che sappia cantare le sigle in giapponese, che la matematica sia il suo pane quotidiano, graficare un allegro passatempo e le sue relazioni sociali si limitino a forum e GDR: niente di più falso, e questo, chi vive in questo mondo, dovrebbe urlarlo! Ci sono Otaku per esempio solo di Evangelion, a cui non frega nulla di tutto il resto dell'animazione mondiale, nerd che si limitano ai videogiochi, amanti del fumetto della DC sola che ignora o conosce poco la Marvel, non tutti sono "mostri" che sanno tutto del loro mondo e costoro perché chiusi in una passione non significa che siano meno nerd degli altri, anzi, sono agli estremi: chiusi totalmente nella loro passione e... in Italia, io parlo almeno per noi, c'è proprio questo fenomeno la superficialità da un lato e la chiusura dall'altro, che non permette alla cultura di farsi strada e... non mi metto a fare la bacchettona rimproverando chi è in un modo o chi in un altro, ognuno ha la propria natura, io stessa -che mi considero una persona molto aperta, perché ho sempre desiderio di conoscere cose nuove- mi trovo seriamente in difficoltà ad approcciarmi a un fumetto che non è giapponese, leggo la Marvel e i comics dei Looney Tunes targati DC, ma non posso proprio considerarmi una vera appassionata di fumetto internazionale; al contrario invece sono entusiasta di qualsiasi forma d'animazione su scala mondiale.
    Tutto questo per dire cosa? Che semplicemente se da un lato c'è ignoranza per superficialità, dall'altro c'è ignoranza per chiusura, un bene e un male, che porta inevitabilmente lo sguardo più sugli stand, alla ricerca del proprio amore, o tra i cosplayer, per vivere il sogno di vedere il proprio idolo davanti a se, quindi, lì dove arriva un grande maestro, solo una piccola parte può apprezzarlo, una piccola parte che sembra ingiusta, ma in realtà, tra la folla, c'è la stessa piccola parte che magari è alla ricerca di Gadget su Steins;Gate o che si aspetta di vedere almeno un cosplayer che impersoni un personaggio di tale anime e, se lo trova, lo sguardo e l'amore è tutto per lui.
    Personalmente non vedo quindi una cosa negativa, piuttosto lì dove si trovasse una folla davanti all'ospite del mondo del fumetto, credo che la cosa sarebbe mal digeribile da un vero fan, un fan hardcore, che magari vorrebbe un incontro più intimo e tranquillo, invece deve fare a gara per vederlo perché ci sono anche quelli che conoscono solo la fama di tale autore e, pur poco interessati all'opera (o peggio, interessati perché si sono preparati, con la scusa dell'annuncio della presenza del tizio), sono lì più per curiosità che per reale amore.

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    1. Ho scritto questo post soprattutto per conoscere le opinioni altrui e sono felice che tale richiesta sia stata accolta. Certo, dato che noi siamo italiani bisogna considerare la cosa sotto un panorama strettamente italiano. La mia critica è riguardo ad alcuni tipi di persone che si rifiutano di incuriosirsi in modo costruttivo. Come dici tu non è una gara a chi è più nerd. Secondo me chi è nerd dovrebbe aprirsi a chi non lo è e viceversa. Il discorso a riguardo è un po' complesso, scriverò un bel post a riguardo e spero che commenterai anche quello ;)

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