7 mag 2013

Playstation: meglio vintage

La generazione dei nati tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ha vissuto in prima persona la rivoluzione in campo videoludico. In molti si sono lasciati sedurre dal "lato oscuro" del videogioco sperimentando senza paura il Commodor 64, i vari Nintendo ecc. Come dimenticare il mitico Golden Axe? Io personalemente ho vaghi ricordi di come ci giocavo a casissimo quando ero una pargoletta. Parallelamente agli intramontabili giochi per pc si fece strada sempre più prepotentemente una certa scatoletta grigia meglio conosciuta come Playstation. Tale tipo di console si differenziava dalle altre perché su disco piuttosto che su "cartuccia", moltiplicando le prestazioni grafiche e di gioco. Da lì la Sony diede inizio ad un business che rimase incontrastato per anni. Tutti facevano a gara per creare un gioco PS e fu forse questo il motivo che portò ad intramontabili titoli. Facciamo degli esempi? Medievil, Crash, Spyro, solo a nominare questi tre titoli ho menzionato platform che hanno toccato il cuore di tutti.
Passando a giochi per i più grandicelli tutti quanti ci siamo spremuti le meningi a risolvere gli enigmi di Tomb Rider, dove i maschietti si godevano anche le tette tante di Lara Croft!
Non dimentichiamo la saga Tekken, che dalla sala giochi passò al nostro salotto di casa; nessuna scelta fu più azzeccata! Quanti pomeriggi passati a umiliare gli amici con la mia fedelissima Ling Xiaoyu (sì usavo Xiaoyu e spaccavo culi u.u)
Poi arrivammo a sfidare le nostre stesse paure con le saghe ormai ultra cult di Resident Evil e Silent Hill. Non so voi, ma alla veneranda età di 11 anni me ne sarò stata per ore a prendere coraggio per accendere la Play con Resident Evil 2, fortunatamente la curiosità vinse, solo dopo mi accorsi che forse avrei dovuto temere la dipendenza che quel gioco mi avrebbe creato, oltre a desensibilizzarmi di fronte allo splatter (ma forse questo è anche un bene, bisogna pur crescere no?).
Ovviamente non si conosce la vera dipendenza da videogame finché non si ha a che fare con un certo gdr detto Final Fantasy VII.
E poi venne lui: Metal Gear Solid! Non mi dilungherò troppo (lo farò in un post apposito), mi basta dire che solo chi ci ha giocato può capire il mio amore incondizionato per quel gioco!
Ho fatto questa brevissima reunion di videogiochi per sollevare una questione semplicissima: cosa rende grandi questi videogame dopo tanti anni e tante nuovissime Playstation?
A mio avviso una cosa sola: la storia.
Nonostante la grafica sia ormai superata e la giocabilità di sicuro non è dinamica come i giochi odierni, ciò che prende il giocatore è una storia che regge. Anche la trama più semplice ha comunque un soggetto credibile e divertente. Anche il solo platform presenta personaggi carismatici che funzionano.
Questo è forse un mio piccolo grido d'aiuto per le case di produzione videoludica odierne. Magari mi sbaglio ma...a che pro fare Doom 45 dove l'unica cosa a cambiare è la grafica? Sì ok è fico, ma dubito che vada molto al di là dello stempiare i mostri.
Da appassionata di videogame ahimè mi rendo conto che le maggiori vendite spesso si trovano negli sparatutto, dove l'unico scopo è collezionare il maggior numero di scalpi nemici. Dov'è finita la strategia? E il phatos?
Il mio più grande rammarico lo trovo nella degenerazione della saga di Resident Evil, che da un elettrizzante survival horror si è trasformato drasticamente in un action horror. Passo a spiegare: fino al terzo capitolo lo scopo del gioco era la sopravvivenza e il riuscire a scappare dalla città invasa dagli zombi, dove armi e munizioni erano contate e la scarsità di medicamenti davano ad un'atmosfera già forte un'ulteriore tensione. Nell'action horror la parola d'ordine è "ammazzali tutti" lo scopo principale è quindi falciare il maggior numero di zombi possible.
Con questo esempio voglio dire che a mio avviso i nuovi videogiochi spesso si ritrovano a dare poco credito al pubblico e dove il giocatore della mia generazione e precendente si dilettava nell'uso dell'intelletto, i giocatori di ultima generazione si limitano a molto meno.
Badate, non dico che non ci siano bei giochi nuovi, ma a volte la qualità "artistica" si è drasticamente abbassata. Oltre a nuovi capitoli di saghe storiche (che non sempre però sono degne) non c'è niente di nuovo sul fronte occidentale, e su quello orientale staremo a vedere.
Bisogna certo dire che la PS2 ha dato vita a giochi di tutto rispetto, ma se devo essere del tutto sincera la mia delusione va verso le produzioni per PS3, a parte piccolissime eccezioni, non ho trovato giochi che mi abbiano colpito come altri precedenti, anche se molto meno sofisticati.
Parliamoci chiaro, se vi trovate di fronte una persona bellissima ma che non ha nulla di interessante da dire, dopo qualche ora che vi siete allietati con sua bellezza non ci fate più niente, anzi potrebbe anche iniziare a starvi antipatica.
Questo forse è dovuto alla nostra società fatta d'immagine. Sinceramente, che ci faccio con la grafica più bella del mondo se il gioco è un piattume?
Ora siate pure liberi di massacrarmi, ma non mi sono mai commossa tanto come di fronte a un gioco PSX, e a volte anche PS2.
Anche il videogame è un arte, e il classico va sempre preso come riferimento.
Provare per credere.
Quindi pensate pure ciò che volete, ma io mi tengo la mia bella PSX in attesa di tempi migliori.