15 ott 2013

God save the comics!




Con il "fenonemo fiera" in continua crescita, blog, pagine facebook e canali youtube, il mondo comics e manga sembra avere una presa sempre maggiore anche sul mondo dei profani.
Perché si sa, quelli abbonati alle fumetterie non sono esattamente icona d'immagine modaiola, né maestri delle public relations; tuttavia troviamo il così detto mondo nerd sempre più presente nel quotidiano. 
Un sostanzioso aiuto è anche stato dato dalla prolifica Hollywood che, come guru del mainstream, ha deciso che "il cinecomic tira" portandoci a trovare sul grande schermo Wolverine rockstar degli X-Men, Batman e Superman stiracchiati da tutte le chiavi di lettura possibili e immaginabili e Avengers che spuntano da tutte le parti.
Dall'altra parte del cielo (precisamente verso est) abbiamo l'attacco del gigante manga con tutti i miti e le leggende della giappo-cultura che si trascina dietro.
Dunque con il progressivo avvicinamento di ignoranti in materia si inizia a trovare giorno per giorno una spaccatura che col tempo lascia sempre più perplessi. Una vera e propria frontiera delimitata dalla domanda "sono abbastanza nerd per meritare tutto questo?" con tanto di nerdometro in dotazione alla dogana. 
Sì, perché da un po' di tempo a questa parte si ha la sensazione che si stia creando una sorta di guerra interna con trincee fatte di volumetti prima edizione e albi autografati dove fan, non fan e controfan si scannano finché non ne resterà solo uno.
Tra le varie fazioni possiamo trovare elementi come:
  • I "non so bene che ci faccio qui"
  • I curiosi
  • I giappominkia
  • I fan hardcore
  • I cosplayer
  • Gli appassionati ignari



I non so bene che ci faccio qui sono di fatto i "turisti" del comics, se ne vanno nelle fiere e guardano le fumetterie da lontano con tanto di macchina fotografica in attesa di un autoctono che mostri nel suo habitat naturale le sue usanze in stile national geographic solo per essere osservato come bestia rara e occasionalmente deriso e/o temuto. Tali elementi non sono da confondere con i curiosi, povere anime pie che semplicemente vogliono avvicinarsi a questo mondo, magari avendo solo visto dei cinecomics o qualche anime sporadico e hanno l'intenzione di iniziare a sfogliare qualcosa, magari chiedendo consiglio ai più esperti. I curiosi sono quindi persone intelligenti e dalla mente aperta, magari ci fosse più gente così (santi subito!). Purtroppo persone tanto ingenue rischiano di essere sviate da grotteschi estremismi o peggio; un esempio eclatante sono il crescente fenomeno conosciuto come giappominkia (che sarebbe la versione otaku dei bimbiminkia), queste bestie traviano in ogni modo l'idea del Giappone, dei manga e di tutto ciò che rappresentano; al livello che tutto ciò che proviene dal Giappone sia strafigo e tutto il resto faccia schifo, inutile dire che questa visione col paraocchi faccia accapponare la pelle (non parliamo del voler per forza confrontare il fumetto orientale con quello occidentale, ma questa è un'altra storia). Passando da un estremismo superficiale andiamo verso un estremismo maniacale, quelli che io chiamo i fan hardcore sono forse l'incarnazione del nerd/otaku nel senso più negativo e qui apro una parentesi: è giusto avere e coltivare una passione ma quando questa passa il limite diventa fanatismo e il fanatismo distorce e rovina anche ciò che è bello, casto e puro. Dite quello che vi pare, ma per me il fandom fa più danni che altro. Perché? Per un milione di motivi. Tralasciando il fatto che da questo fandom impazzito spesso scaturiscono delle fanfiction che non stanno né in cielo né in terra (anche questa storia sarà narrata), tanta fissazione alla fine porta solo a una rabbia e una ghettizzazione spaventosa. Sono proprio questi soggetti simpatici come una sediata sui denti che fanno allontanare i poveri profani che si avvicinano timidamente al mondo del manga o del fumetto che dir si voglia. Sto puntando il dito? Ebbene sì! E questo signori miei si chiama KARMA! Perché i fan hardcore per primi sono campioni mondiali del puntamento del dito insultando chiunque non si dimostri abbastanza esperto in materia, chiudendosi in una sorta di setta nerd dove nessuno ha il privilegio di entrare se non conosce a memoria almeno tutte le evoluzioni di Pokemon X e Y, idolatrando autori e disegnatori sdoganando dalle fondamenta tutto ciò che essi sono in realtà (esseri umani in primis). Quindi, signori miei, se tali elementi vengono visti male dal mondo esterno "forse" la colpa non è solo dei pregiudizi.
Strascico dell'odio fandom lo si trova nel cosplayer, perché considero il cosplayer una categoria a parte? Perché il cosplayer E' una categoria a parte: non essendo una cosplayer non posso immedesimarmi del tutto ma, nella loro versione "sana" il cosplayer è puramente mosso dalla sua passione per un certo personaggio e si diverte a ricrearlo e a proporlo nel modo più fedele possibile, magari mettendoci anche del suo; tuttavia mi sembra inutile dire quanta invidia, odio, sfottò si possa trovare nei cosplayer più fanatici che (mossi dall'astio verso i "cosplayer per caso" che scambiano tale pratica per una carnevalata) iniziano a sputare veleno a tutto ciò che mette piede ad una fiera del fumetto...poveri noi...
Quindi tanto odio, deviazione e fandom impazzito si va a catalizzare sulle povere coronarie dell'appassionato ignaro il cui unico misero intento è quello di comprare e leggere fumetti o manga o quel che sia.
Tutto questo solo per esortare i carissimi appassionati a capire che un fumetto, un manga, un libro, un film vanno presi per quello che sono e l'essere o non essere più o meno appassionati magari è solo un contorno, tutto ciò che si trova intorno (cosplay, fiere, collezionismo, etc...) sono solo un condimento aggiuntivo. Di fatto c'è chi si mangia l'insalata scondita, ma dubito esista qualcuno a cui piaccia bere olio e aceto, non so se mi spiego...
Non voglio vertere in stupidi moralismi, la mia è solo un'osservazione, una fotografia alquanto squallida di ciò che ho visto ultimamente e che spero di rivedere il meno possibile. Coda di paglia? Spero di no!
A voi giudizi e commenti.












30 lug 2013

Metal Gear Solid - Mito di un videogame senza tempo (seconda parte)



Nel precedente post abbiamo parlato dei "buoni" della situazione, ora siamo arrivati alla parte più gustosa, ovvero i cattivi.
Voglio spendere due parole di numero su Octopus, prima vittima del Fox Die (i fan sanno di cosa sto parlando) e primo nemico incontrato da Snake a sua insaputa, inutile dire quanto si possa rimanere male alla scoperta che il tizio incontrato fosse proprio lui!
 Passiamo ora al cattivo più odiato e più onnipresente della saga, ovviamente mi riferisco al caro vecchio Revoler Ocelot, dico onnipresente perché dal primo MGS in poi ce lo troveremo costantemente tra i piedi, e il più odiato perché qualunque cosa Snake faccia non riuscirà mai a liberarsene, oltre al fatto che ha le mani in pasta praticamente dappertutto (o dovrei dire la mano). La telefonata di Ocelot è un ritornello immancabile dopo i titoli di coda; telefonata che ci fa capire che in un modo o nell'altro il vecchio Revolver ha fregato tutti. Questo pistolero sovietico è anche il simpaticone che si divertirà a torturare Snake e Meryl, provandoci anche un particolare gusto. Ma dopotutto è uno di quei personaggi talmente odiosi al quale alla fine ci si affeziona, è scaltro e intelligente e inoltre il suo essere "immischiato in tutto" gli regala un tocco di mistero dandogli un non so che di affascinante. Ma ora passiamo a uno dei membri della Fox Hound più carismatici in assoluto, sto parlando di Psyco Mantis, il telepate. E' l'unico nemico che Snake in pratica incontrerà una sola volta (a parte Octopus, ma quello non conta), ma quell'unica volta sarà memorabile. Mantis gioca con i sentimenti delle persone leggendogli la mente e riversando desideri e paure contro di loro; è cattivo, ama uccidere e fare del male, ma tra le righe si può capire di come il suo odio per l'umanità sia una semplice conseguenza dell'odio che il mondo ha riversato su un "freak" come lui. Mantis è anche il primo a rivelare apertamente la natura anomala di Snake affermando come loro due "non sono poi tanto diversi". Inoltre il telepate ha saputo far breccia nel cuore dei giocatori proprio attraverso il gameplay, perché Psyco Mantis rompe la quarta parete parlando come se si rivolgesse direttamente al giocatore, leggendo i dati della memory card e facendo letteralmente "muovere" in controller; peculiarità che a distanza di anni ancora si fa apprezzare e che sa rendersi credibilissima nel contesto. 
Altro personaggio totalmente avvolto nel mistero è Vulcan Raven, questo sciamano sembra avere continue visioni del futuro ed ha una sorta di legame mistico con i corvi. Egli (come Mantis) sembra conoscere la natura più profonda di Snake ma rimane comunque sul vago dicendogli che il suo è un cammino fatto di morte. Da un iniziale disprezzo, Raven in seguito sembrerà quasi parteggiare per Snake e poco prima di morire lo avvertirà che lo avrebbe osservato dall'oltretomba. 
 Ora passiamo ad un altro personaggio che fa parte della rosa dei miei preferiti (se non il mio preferito), ossia Sniper Wolf. Questa donna è un cecchino infallibile che si contraddistingue per il fatto di agire da sola (i cecchini di norma lavorano in coppia) e di essere in grado di attendere la vittima per giorni interi senza mangiare e dormire rimanendo vigile e desta. Wolf si presenta come una donna spietata e piuttosto deviata, infatti tende ad innamorarsi di alcune sue vittime prima di ucciderle trasformando il suo obiettivo in una vera e propria ossessione, cosa che farà anche con Snake. Tuttavia andando avanti con la storia ci si rende conto di quanto sia complessa la personalità di questo sniper; ella ha un grande amore per i cani che ne rivela un lato gentile, sarà questa parte di lei che la farà divenire oggetto dell'amore non corrisposto di Otacon (ecco a cosa mi riferivo nel precedente post). Scopriremo poi che anche Wolf è un mostro creato dall'orrore della guerra, ella infatti rivelerà di essere curda dimostrando che la sua sete di sangue è frutto della frustrazione, della paura e dell'odio scaturiti dal genocidio al quale ha dovuto assistere. Indimenticabile è il suo commovente monologo prima di morire, dove parla di come Big Boss le abbia cambiato la vita mettendola come "osservatore esterno" della guerra, facendo di lei un cecchino. Lo stesso Snake riconosce il valore della donna affermando di come le sia appropriato il nome Wolf ossia "lupo", un animale nobile ed orgoglioso. Non nascondo che la scena della morte di Sniper Wolf mi abbia strappato una lacrima (e non una volta sola).
Ed eccoci infine arrivati alla nemesi per eccellenza di Solid Snake ossia il biondissimo Liquid Snake. Il colore di capelli è infatti l'unica differenza fisica tra i due e il perché viene rivelato al primo incontro tra i due dato che Liquid chiama il nostro eroe "fratellino", ma i due non sono normali fratelli gemelli. I due Snake sono infatti due cloni nati dalle cellule di Big Boss definiti "progetto Les enfants terribles", il nostro Snake scoprirà così di essere un super soldato creato in laboratorio divenendo capostipite dei soldati genetici contro i quali ha combattuto. Liquid sembra essere il gemello al quale sono stati delegati i geni recessivi per fare in modo che Snake potesse diventare il soldato perfetto (ma questa non è esattamente la verità) ed è per questo che vuole vendicarsi ad ogni costo sul fratello e sul mondo intero. Tuttavia le sue richieste al governo del folle Liquid hanno un fine preciso, dato che i soldati genetici sono "malati". 
                 
E parlando di malattie (ora farò uno spoiler grosso quanto una casa), per chi non sapesse cosa sia il virus Fox Die precedentemente nominato, vi dico solo che è un virus creato in laboratorio letteralemente programmato per uccidere solo certi tipi di persone e indovinate chi ne è il portatore sano? Diciamo che Snake è la prima arma batteriologica umana mai creata. Ma tranquilli questo non è l'unico colpo di scena del videogioco, e forse nemmeno il più grande.
Perché vi ho rivelato questo? Per mostrare come Snake sia prova vivente dell'idea che i governi hanno dei soldati. Tramite il nostro protagonista, Kojima ha esposto una pesante critica verso la totale noncuranza del valore della vita umana presso le forze armate e la ricerca scientifica in campo bellico, cosa riscontrabile anche attraverso l'immagine del Metal Gear, che simboleggia l'insensatezza della creazione delle armi nucleari.
Chiunque abbia giocato a Metal Gear Solid avrà sicuramente notato la continua insistenza su tali argomenti, il tutto confermato dall'esposizione di dati realmente esistenti riguardanti la detenzione delle armi nucleari prima dei titoli di coda.

Detto questo posso liberamente affermare che forse il segreto del mito di questo capolavoro videoludico non sta solo nella forza della storia e dei personaggi ma anche nel messaggio di fondo che vuole trasmettere. Hideo Kojima ha dimostrato che i videogiochi possono avere un valore pedagogico anche ad un'età nella quale si crede di essere troppo cresciuti per il "gioco e imparo".

 



19 lug 2013

Metal Gear Solid - Mito di un videogame senza tempo (prima parte)



 Basta fare questo nome e un'intera generazione (anche più di una) tira un malinconico e sognante sospiro nostalgico. Questo perché la saga di MGS fin dalla sua uscita è riuscita a guadagnarsi un posto nell'olimpo dei vidoegiochi che hanno fatto storia e scuola nel settore videoludico.
Era il lontano 1998 quando un simpatico ometto occhialuto chiamato Hideo Kojima fece conoscere il suo nome al mondo intero rivoluzionando per sempre il concetto di videogioco per console.
Metal Gear Solid infatti sa fondere perfettamente un gioco divertente e ben strutturato con una trama appassionante e ben delineata, il tutto arricchito con personaggi carismatici e caratterizzati in modo magistrale. Tutte prerogative che rendono una grafica scarsa anche per quei tempi difetto di poco conto; e ne analizzeremo il perché nelle prossime righe.
Ma non voglio mettermi a fare una recensione tra le millemila esistenti né cimentarmi in analisi "tecniche" per le quali ammetto di non avere le conoscenze adeguate; quest'oggi vorrei invece analizzare cosa rende MGS unico nel suo genere e come, a distanza di anni, riesca ancora a battersela alla pari con videogiochi molto più nuovi e sofisticati. In particolar modo mi soffermerò sul primo capitolo della saga per PSX per l'appunto Metal Gear Solid.
La storia bene o male la conoscono tutti (e per chi non la conosce un giretto su wikipedia non vi farà certo cascare la mano), comunque per riassumere il plot in due parole la trama parla di un gruppo terroristico che ha preso possesso di un deposito per lo stoccaggio di armi nucleari a Shadow Moses in Alaska dove è custodita una nuova terribile arma a lunghissimo raggio chiamata Metal Gear Rex; i terroristi minacciano la Casa Bianca che se non adempiranno alle loro richieste apriranno il fuoco. Il governo americano decide quindi di mandare l'ex agente speciale della Fox Hound conosciuto con il nome in codice di Solid Snake per salvare gli ostaggi e sventare l'attacco terroristico. Sta di fatto però che il gruppo terroristico è formato dagli attuali membri della squadra Fox Hound e capitanati da Liquid Snake, il quale assomiglia incredibilmente al nostro eroe...
Ma questo è solo un accenno d'introduzione della più vasta e articolata trama su cui si basa il videogioco, per esempio non ho parlato del fatto che tra le richieste dei terroristi ci stanno i resti di Big Boss, un leggendario soldato dalle cui cellulle sono stati ricavate proprietà per sviluppare i soldati genetici, inutile dire che Snake è sia suo figlio che il suo assassino.
Ce ne sarebbero tanti altri di aneddoti stuzzicanti riguardanti il passato del nostro protagonista ma li lascerò scoprire a voi.
Parliamo quindi di cosa rende questo gioco tanto affascinante; la risposta è praticamente ovvia: la storia (che domande), non solo a livello di trama ma anche di struttura con colpi di scena da capogiro e soprattutto una schiera di personaggi dal carisma ineguagliabile.
Anche gli stessi membri della squadra di supporto sul tuo codec (che squilla sempre nei momenti meno opportuni) nonostante siano una presenza relativamente passiva nel gioco, ognuno di loro ha un profilo psicologico ben strutturato, riuscendo così a dare ulteriore spessore alla trama già molto articolata di suo; come per esempio il misterioso passato della dottoressa Naomi Hunter, le improvvisate di Gola Profonda o il grande colpo di scena col Master Miller (e non dirò di più). Ora parliamo un po' del nostro protagonista, ovvero Solid Snake. A mio avviso ce ne stanno pochi di protagonisti di videogame dotati del suo carisma. Non è esattamente un eroe ma un soldato che esegue degli ordini, tuttavia sotto la sua indole di freddo assassino, di spietata "macchina per uccidere", si rivela un uomo dotato di dubbi, esitazioni e sentimenti, e questo suo essere umano si rivela fondamentale perché chi conosce il passato di Snake sa bene che egli proprio "umano" non è. Motore di tale umanità si rivela essere Meryl, la nipote del colonnello Campbel (capo della missione di Snake), ella è un soldato precedentemente preso in ostaggio dai terroristi che evaderà di prigione travestita da guardia e aiuterà il nostro Snake per tutta la prima parte del gioco, nella seconda parte infatti verrà poi catturata e la sua sopravvivenza dipenderà solo e soltanto dal giocatore (dando quindi la possibilità di due finali alternativi, uno dove Meryl muore e uno dove sopravvive). Meryl è un personaggio fondamentale per la crescita di Snake perché, nonostante sparirà praticamente per metà del gioco per poi comparire solo alla fine, sarà un'idea costantemente presente nel protagonista spingendolo a combattere per qualcosa che va ben al di là del proprio senso del dovere.
Altro improbabile aiutante di Snake è Hal Emmerich meglio conosciuto come Otacon (per le sue passioni tipicamente otaku). E' l'ideatore del Metal Gear ma dopo aver scoperto di essere una pedina del governo per creare un'arma di distruzione di massa decide di redimersi aiutando Snake a distruggere lo stesso Metal Gear. Otacon appare come una persona vigliacca e odia la violenza, tuttavia saprà dimostrare il suo coraggio fino ad essere pronto a sacrificare la sua vita per salvarne molte altre. Otacon è l'emblema dell'uomo comune di fronte alle difficoltà, egli scappa e si nasconde di continuo, si rifiuta di fare del male e si affeziona alle persone sbagliate (ne parleremo poi) ma nonostante la sua debolezza e la sua paura andrà fino in fondo. Personaggi come Meryl e Otacon sono un perfetto specchio della bontà dell'animo umano e dell'uomo comune di fronte alla guerra e all'orrore da essa scaturita.
Ma ora voglio parlare di uno dei personaggi più interessanti e complessi di tutto il gioco oltre ad essere uno ai quali sono più affezionata: sto parlando del Ninja alias Gray Fox. Mi sembra giusto spendere due paroline in più riguardo a uno dei migliori cattivi/buoni mai creati; perché di fatto Gray Fox non può essere considerato né un amico né un nemico. Egli aiuterà Snake fino alla fine ma per l'unico scopo di fare un ultimo duello mortale con lui. Uccide con sanguinosa freddezza, ma viene continuamente scosso da sentimenti e ricordi. Prima di diventare il Ninja bionico, Gray Fox era un soldato amico di Snake contro il quale però dovette combattere perché di una fazione opposta. "Una guerra non è una buona ragione per porre fine ad un'amicizia" è la stupenda citazione di Snake che riassume lo strano rapporto tra Snake e Fox, quest ultimo infatti aiuta e guida l'altro come un fratello maggiore, ma nonostante ciò lo insegue alla disperata ricerca di un duello finale, non per vendetta ma per una strana ricerca di vita. Gray Fox di fatto non è più né vivo né morto, è come un fantasma del tutto estraneo agli eventi, non gli interessa nulla del Metal Gear dei terroristi o della terza guerra mondiale, egli è solo uno spettro tormentato dal passato alla ricerca di una sensazione che lo faccia sentire nuovamente vivo, e la cerca nel rivivere la sua morte.
Persone come Snake o Gray Fox sono dei prodotti fabbricati dalla guerra, sono entrambi dei "piccoli oscuri segreti" creati dal malsano intento di fare dell'uomo una macchina da guerra. E man mano che si scoprono altri dettagli sul passato del Ninja, scopriamo nel suo personaggio una palese forma di protesta riguardo l'uso amorale dell'essere umano la strumentalizzazione della guerra.

(Continua...)










7 mag 2013

Playstation: meglio vintage

La generazione dei nati tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ha vissuto in prima persona la rivoluzione in campo videoludico. In molti si sono lasciati sedurre dal "lato oscuro" del videogioco sperimentando senza paura il Commodor 64, i vari Nintendo ecc. Come dimenticare il mitico Golden Axe? Io personalemente ho vaghi ricordi di come ci giocavo a casissimo quando ero una pargoletta. Parallelamente agli intramontabili giochi per pc si fece strada sempre più prepotentemente una certa scatoletta grigia meglio conosciuta come Playstation. Tale tipo di console si differenziava dalle altre perché su disco piuttosto che su "cartuccia", moltiplicando le prestazioni grafiche e di gioco. Da lì la Sony diede inizio ad un business che rimase incontrastato per anni. Tutti facevano a gara per creare un gioco PS e fu forse questo il motivo che portò ad intramontabili titoli. Facciamo degli esempi? Medievil, Crash, Spyro, solo a nominare questi tre titoli ho menzionato platform che hanno toccato il cuore di tutti.
Passando a giochi per i più grandicelli tutti quanti ci siamo spremuti le meningi a risolvere gli enigmi di Tomb Rider, dove i maschietti si godevano anche le tette tante di Lara Croft!
Non dimentichiamo la saga Tekken, che dalla sala giochi passò al nostro salotto di casa; nessuna scelta fu più azzeccata! Quanti pomeriggi passati a umiliare gli amici con la mia fedelissima Ling Xiaoyu (sì usavo Xiaoyu e spaccavo culi u.u)
Poi arrivammo a sfidare le nostre stesse paure con le saghe ormai ultra cult di Resident Evil e Silent Hill. Non so voi, ma alla veneranda età di 11 anni me ne sarò stata per ore a prendere coraggio per accendere la Play con Resident Evil 2, fortunatamente la curiosità vinse, solo dopo mi accorsi che forse avrei dovuto temere la dipendenza che quel gioco mi avrebbe creato, oltre a desensibilizzarmi di fronte allo splatter (ma forse questo è anche un bene, bisogna pur crescere no?).
Ovviamente non si conosce la vera dipendenza da videogame finché non si ha a che fare con un certo gdr detto Final Fantasy VII.
E poi venne lui: Metal Gear Solid! Non mi dilungherò troppo (lo farò in un post apposito), mi basta dire che solo chi ci ha giocato può capire il mio amore incondizionato per quel gioco!
Ho fatto questa brevissima reunion di videogiochi per sollevare una questione semplicissima: cosa rende grandi questi videogame dopo tanti anni e tante nuovissime Playstation?
A mio avviso una cosa sola: la storia.
Nonostante la grafica sia ormai superata e la giocabilità di sicuro non è dinamica come i giochi odierni, ciò che prende il giocatore è una storia che regge. Anche la trama più semplice ha comunque un soggetto credibile e divertente. Anche il solo platform presenta personaggi carismatici che funzionano.
Questo è forse un mio piccolo grido d'aiuto per le case di produzione videoludica odierne. Magari mi sbaglio ma...a che pro fare Doom 45 dove l'unica cosa a cambiare è la grafica? Sì ok è fico, ma dubito che vada molto al di là dello stempiare i mostri.
Da appassionata di videogame ahimè mi rendo conto che le maggiori vendite spesso si trovano negli sparatutto, dove l'unico scopo è collezionare il maggior numero di scalpi nemici. Dov'è finita la strategia? E il phatos?
Il mio più grande rammarico lo trovo nella degenerazione della saga di Resident Evil, che da un elettrizzante survival horror si è trasformato drasticamente in un action horror. Passo a spiegare: fino al terzo capitolo lo scopo del gioco era la sopravvivenza e il riuscire a scappare dalla città invasa dagli zombi, dove armi e munizioni erano contate e la scarsità di medicamenti davano ad un'atmosfera già forte un'ulteriore tensione. Nell'action horror la parola d'ordine è "ammazzali tutti" lo scopo principale è quindi falciare il maggior numero di zombi possible.
Con questo esempio voglio dire che a mio avviso i nuovi videogiochi spesso si ritrovano a dare poco credito al pubblico e dove il giocatore della mia generazione e precendente si dilettava nell'uso dell'intelletto, i giocatori di ultima generazione si limitano a molto meno.
Badate, non dico che non ci siano bei giochi nuovi, ma a volte la qualità "artistica" si è drasticamente abbassata. Oltre a nuovi capitoli di saghe storiche (che non sempre però sono degne) non c'è niente di nuovo sul fronte occidentale, e su quello orientale staremo a vedere.
Bisogna certo dire che la PS2 ha dato vita a giochi di tutto rispetto, ma se devo essere del tutto sincera la mia delusione va verso le produzioni per PS3, a parte piccolissime eccezioni, non ho trovato giochi che mi abbiano colpito come altri precedenti, anche se molto meno sofisticati.
Parliamoci chiaro, se vi trovate di fronte una persona bellissima ma che non ha nulla di interessante da dire, dopo qualche ora che vi siete allietati con sua bellezza non ci fate più niente, anzi potrebbe anche iniziare a starvi antipatica.
Questo forse è dovuto alla nostra società fatta d'immagine. Sinceramente, che ci faccio con la grafica più bella del mondo se il gioco è un piattume?
Ora siate pure liberi di massacrarmi, ma non mi sono mai commossa tanto come di fronte a un gioco PSX, e a volte anche PS2.
Anche il videogame è un arte, e il classico va sempre preso come riferimento.
Provare per credere.
Quindi pensate pure ciò che volete, ma io mi tengo la mia bella PSX in attesa di tempi migliori.



18 apr 2013

** Generi Manga


A differenza del fumetto occidentale, il manga definisce i vari generi usando un termine che si riferisce al tipo di lettore al quale è destinato (Per esempio shoujo=ragazza, shonen=ragazzo, hentai=pervertito). Qui sotto ho elencato i principali generi di manga conosciuti.


SHONEN: Genere destinato ad un pubblico prettamente maschile adolescente. La trama di uno shonen si basa sul tentativo di raggiungere un obiettivo.Il protagonista (o protagonisti) durante il suo viaggio, effettivo o figurato, dovrà affrontare e superare gli ostacoli che gli si pareranno davanti dai quali ne uscirà più forte per poi alla fine essere pronto per raggiungere l'obiettivo finale.
Di questo genere possiamo trovare Dragon Ball, One Piece, Naruto, Saint Seiya (I cavalieri dello Zodiaco).

SEINEN: Destinato ad un pubblico di lettori che va dalla maggiore età in su, si caratterizza per i temi decisamente più maturi. Di norma il disegno è più realistico e tratta argomenti più seri senza troppi filtri o censure. Per tale motivo varie trasposizioni animate hanno fatto più fatica a raggiungere l'Italia.
Di questo genere troviamo Akira, Berserk, Vampire Hunter D, Claymore.

SHOUJO (Shojo): Genere destinato ad un pubblico prettamente femminile adolescente. Inizialmente aveva tematiche sentimentali per poi evolversi anche su temi più ampi. (Erroneamente vengono definiti shoujo tutti i manga a sfondo sentimentale quando esitono anche shonen manga di questo tipo.)
Si distunguono per un tratto più morbido e varie rappresentazioni estemporanee con decorazioni floreali, e perché lasciano molto più spazio agli stati d'animo dei personaggi.
Di questo tipo sono Lamù, Rossana, Love me knight (Kiss me Licia).

JOSEI: Genere destinato maggiormente a donne e giovani adulte (in pratica la versione femminile del seinen) le storie sono solitamente a sfondo sentimentale e di vita quotidiana ma a differenza dello shoujo hanno un'impronta più matura e realistica con sitazioni più esplicite.
Di questo genere troviamo Nana, Lady Oscar, Paradise Kiss.

MAHO SHOUJO (o Majokko): Genere che grossomodo unisce il temi dello shoujo con il fantasy o il mondo magico in generale. E' un tentativo di avvicinare lo shoujo anche a un pubblico maschile. A volte più frivolo altre volte più drammatico, il maho shoujo ha dei temi molto malleabili che danno molta più libertà ai mangaka di spaziare con le vicende narrate e la caratterizzazione dei personaggi (cosa che non potrebbe accadere con un normale shoujo).
Troviamo sotto questo genere Ransie la strega, Sailor Moon, Mew mew, Bia la sfida della magia.

 SHONEN-AI: Solitamente destinato ad un pubblico femminile. Tratta di relazioni omosessuali tra ragazzo e ragazzo incentrato sulla sfera sentimentale.
Lo YAOI riguarda relazioni omosessuali tra due uomini o ragazzi che vertono più sulla realzione fisica.

SHOUJO-AI: Tratta temi riguardanti relazioni omosessuali tra due donne o ragazze.
Lo YURI è visto più malamente rispetto lo yaoi ed ha quindi meno esportazioni in occidente, si ha infatti una maggiore disinformazione a riguardo.

HENTAI: Opere manga a sfondo pornografico.

BARA: (=rosa) Opere manga a sfondo omo-pornografico, nate principalmente con intento provocatorio per l'affermazione della propria identità omosessuale.


(Ripassandomi i vari generi mi sono sfatata parecchi miti e trovato molti spunti interessanti.
   Se ho tralasciato qualcosa non esitate a dirmelo!)

17 apr 2013

*Dizionario per "babbani" (ultima edizione)

Un piccolo glossario per risparmiarmi la fatica di ricapitolare concetti con i quali avremo sicuramente a che fare.

NERD: evoluzione del termine GEEK usato per quelle persone tendenzialmente propense alla scienza e alla teconologia in modo quasi maniacale, l'aggettivo Nerd riguarda coloro che si appassionano a fumetti, giochi di ruolo, film d'animazione, videogiochi, mondo fantasy ed eventuale collezionismo correlato.

OTAKU: l'equivalente giapponese del nerd ma ovviamente si fissa con anime, manga e anche lui videogiochi ecc...

I termini "geek", "nerd" e "otaku" nascono come termini dispregiativi per persone definite tendenzialmente asociali e fuori moda. Al giorno d'oggi il significato di simili termini è stato apportato per definire una sorta di sottocultura come una "rivalsa" contro certi luoghi comuni, anche se molto spesso ne viene travisato il significato.


MANGA: fumetto di produzione giapponese (quello che si legge da destra a sinistra) e può essere indirizzato a lettori di età diverse a seconda del genere e i temi trattati.

ANIME: serie d'animazione giapponese, spesso ispirato al manga e come esso può essere indirizzato a un pubblico differente a seconda dei temi trattati.

MANGAKA: disegnatore di manga.

SPIN OFF: (=preso da) trama presa dall'ambientazione di una storia già creata dove viene sviluppata la storia di un personaggio secondario.

FILLER: (=riempitivo) sono puntate che non hanno nulla a che fare con lo sviluppo della trama ma hanno il solo scopo di allungare la serie.

OAV: (Original Anime Video) lungometraggi animati destinati all'home video. Che vengono talvolta affiancati a serie di anime in corso (spesso come filler o spin off).
 
GRAPHIC NOVEL: romanzo a fumetti autoconclusivo (o diviso in pochi volumi). Ha di norma un'edizione più curata e raffinata ed è destinata maggiormente ad un pubblico maturo.

COSPLAY: riproduzione fedele di un qualche personaggio immaginario, di solito del mondo dei fumetti o dei manga, da parte di un fan (cosplayer) alle fiere del fumetto e rassegne simili.

GDR: acronimo di Gioco Di Ruolo. In generale è un tipo di gioco (che può essere da tavolo, videogioco o altro) nel quale si crea un personaggio costruendolo autonomamente attribuendogli caratteristiche e abilità, guidandolo poi in varie missioni dettate da un master (vedi nota seguente) e durante le quali il proprio personaggio potrà progredire e diventare sempre più potente e affrontare poi missioni sempre più difficili.

MASTER: conosciuto anche come "narratore" è un ruolo necessario durante una partita di gioco di ruolo perché incaricato di descrivere ed enunciare situazioni ed eventi duante la partita, è in pratica il "regista" del gioco.

 BRIEFING: (=istruzioni) termine usato in vari tipi di giochi di ruolo per definire le istruzioni e le informazioni iniziali date dal master all'inizio di una partita necessarie per giocare.

QUEST: come viene definita la missione durante il gioco di ruolo.

 POWER PLAYER: termine per definire quel tipo di giocatore che fa in modo (talvolta anche imbrogliando) di mettersi in una situazione dove non avrà possibilità alcuna di perdere.

 LAG: quando un videogioco va "a scatti" e la grafica è quindi meno fluida, da qui il verbo "laggare".

GAMEPLAY: in pratica la "giocabilità" di un videogame, cioè come il gioco si presta a livello pratico. Comprende il rapporto gioco-comadi. Più il gameplay è fluido meno è frustrante per il giocatore.

SPOILER: rivelazione del finale o di un colpo di scena di un libro/film/fumetto ecc... a chi non l'ha ancora visto/letto.

OPENING: sigla iniziale

ENDING: sigla finale

FANFICTION:  (o Fanfic) opera scritta dai fan (di un libro, manga, film ecc...) prendendo come spunto le storie o i personaggi di un'opera originale.

 LARP (GRV): (Live Action Role Playing) conosciuto anche come GRV (Gioco di Ruol dal Vivo). E' una tipologia di gioco di ruolo dove i giocatori interpretano letteralmente il proprio personaggio ma, a differenza del cosplay, i personaggi sono degli OC (vedi nota seguente). Questo tipo di attività è conosciuta anche come "teatro interattivo" dato che si svolge come una sorta di interpretazione teatrale che si sviluppa sul momento.

 OC: (Original Character) personaggio originale. Termine usato sia in certi tipi di GDR sia per dei personaggi inventati da un autore di fanfiction.

OOC: (Out Of Character) termine usato nel GDR o nel LARP per indentificare fatti e conversazioni avvenute al di fuori della partita giocata, in pratica nel "mondo reale". Nelle fanfiction sono i personaggi che presentano caratteristiche differenti dal personaggio originale.

CROSSOVER: storie dove interagiscono personaggi di opere differenti.

ONE SHOT: storia che si conclude in un solo capitolo.

PLOT: (=trama) termine usato soprattutto nel campo del GDR e del LARP o delle Fanfiction per definire la trama di fondo o l'ambientazione narrata.


(Il glossario verrà costantemente aggiornato. Suggerite pure eventuali voci da aggiungere!)















10 apr 2013

Fiere Italiane - cultura o ignoranza del fumetto?

La prima volta che ho messo piede ad una fiera del fumetto provai una sensazione mista tra stupore e appartenenza: mi sentivo a casa!
Tutti coloro che vengono definiti grossolanamente "nerd" o "otaku" o "sramboidi" e simili hanno provato la stessa sensazione. 
Un luogo dove trovare fumetti, manga e merchandising vario riguardante il mondo che tanto si adora, pieno di persone che condividono la stessa passione. E in più ci sono i cosplay! Che si vorrebbe di più??
Ma le fiere non sono solo questo; infatti (specialmente rigurado quelle più grandi) si ha occasione di trovare stupende mostre e soprattutto si ha occasione di incontrare grandi nomi nel mondo del fumetto.
Tuttavia l'80% dei frequentatori di fiere hanno un unico interesse: cosplay e shopping. Badate che io non voglio assolutamente criticare i cosplayer, ma vorrei far notare un piccolo difetto di molti (non tutti) cosplayer italiani.
I cosplay, per chi non lo sapesse, sono la rappresentazione il più fedele possibile del proprio personaggio immaginario preferito. Ma il culto del cosplay non è una semplice "carnevalata" ma una sorta di espressione all'ennesima potenza della propria passione per il fumetto e per la particolare affinità col personaggio rappresentato. Purtroppo invece il metro di giudizo per fare un cosplay  è "perché ci somiglio" o "perché fa figo" quando invece si conosce a malapena il personaggio rappresentato.
Riguardo le conferenze e gli incontri con gli autori ho un esempio lampante nell'appena passato Romics Primavera 2013 dove tra gli stand ci si poteva muovere a stento e si vedevano flash ovunque per fotografare cosplay, mentre la sala delle conferenze dove si teneva l'incontro con David Lloyd era semivuolta (Inutile dire che in moti mi chiesero chi egli sia).
Ma allora quale cultura del fumetto è se del fumetto non c'è cultura?
Allora è vero che a noi interessa solo farsi fare le foto in cosplay piuttosto che approfondire la stupenda arte che ne fa da padrone?
Attenzione, io non volgio puntare il dito addosso a nessuno, vorrei solo spronare a riflettere e magari a incuriosire i "profani" (o quasi) su cosa intendo per cultura del fumetto.  
  Anche perché rispetto a chi è ignorante in materia è forse peggio chi in materia è molto esperto ma tende a escludere chi non ne sa nulla, o peggio ancora si limita a criticare chi ne sa molto poco.
Da che mondo e mondo la cultura, di qualunque tipo sia, è fatta per essere diffusa, mentre in Italia (riguardo qualsiasi campo) si tende a ghettizzare tale cultura impedendo agli altri di gioirne a pieno.
A volte mi ritrovo a sentir parlare dei nerd che criticano i "meno nerd" di non essere abbastanza nerd. Tenendo presente che il nerd è già un escluso di suo (ma questa è un'altra storia) è un ragionamento folle!!

Forse è per questo che ho aperto questo blog, per esporre quel minimo di cultura che ho riguardo le mie passioni e magari confrontandomi con chi ne sa più di me e a farmi conoscere qualcosa di nuovo, anzi ci spero davvero!!!